Ristorante ''Gaia'' il piacere di mangiare alla Isla Margarita

Mai, proprio mai, assolutamente mai, avrei pensato di entrare in un ristorante al di qua dell'Oceano e mangiare in una atmosfera talmente meravigliosa ed unica come solo il Bel Paese, e sempre più di rado, può offrire.
Ma il detto ''mai dire mai'' ancora una volta si rivela veritiero.

Dal giorno che sono arrivato in Venezuela mi sono sentito sempre "straniero" praticamente solo in una occasione, e sempre la stessa: il momento del mangiare fuori. Troppe differenze di gusto, di sapore, di servizio. Diciamoci la verità, a tavola, siamo ancora, e lo saremo sempre, i campioni del mondo incontrastati. Veniamo da mille ed una tradizione culinaria fatta di prodotti unici, lavorazioni con una storia secolare, sapori semplici ma assolutamente non riproducibili fuori dal nostro confine italico. L'amabilità di un semplice oste, di un qualunque cameriere, sempre e dovunque scimmiottata, ma o ce l'hai nel sangue e nella storia o non puoi riprodurla così dal dire al fare. Insomma avete capito : quando si parla di mangiare l'Italia è una cosa, il resto del mondo un'altra.

Poi arriva, in un' isoletta sperduta nell'Atlantico, un bel giorno di fine novembre, una fiera internazionale del turismo, moltissime persone che vanno e vengono tra stand e padiglioni come morse dalla tarantola e arriva il momento di mettere qualcosa sotto i denti. Conosco bene i ristoranti dell'Isola Margarita e scelgo dove pranzare; scelgo è davvero un eufemismo perchè se devo mangiare fuori la scelta è sempre e solo una : Ristorante Gaia dell'amica Ursula.


Mi siedo, ordino e mentre attendo ecco la piccola, grandissima donna, che ha creato questo piccolo miracolo culinario qua alla Isla con la sua volontà, il suo grandissimo orgoglio e una buona dose di incoscienza che non guasta mai. "hola Guido come stai? ma perchè mangi qua allo stand? aspetta che sta arrivando Gianluca e poi venite insieme di là che siamo quasi pronti......" Abbastanza stupito rispondo di getto: "di là? di là dove?" E lei senza battere ciglio e con la sua durezza da sergente di ferro, soprattutto quando è impegnata, e lo è sempre ;-) : " va be fate come volete ma poi passa di là che voglio farti vedere come è venuto il nuovo ristorante..." .

Mangio, aspetto Gianluca e mi faccio accompagnare "di là"!

Cammino per  vialetti dell'Hotel Venetur di Porlamar, arrivo davanti alla piscina e trovo l'insegna "Gaia"; siamo arrivati e quindi non mi rimane che entrare.



Il resto è poesia, buon gusto, eleganza, e descriverlo è tanto difficile quanto entusiasmante. Un locale davvero che farebbe la sua figura anche in una nostra città o in un luogo di villeggiatura vip delle nostre parti. Ogni dettaglio, ogni più piccolo oggetto sta al posto giusto, che sia una lampada o un vaso con dei fiori dentro. Le pareti coperte di pagine di libri come a voler stabilire che l'obbiettivo voluto è quello di una piccola opera d'arte, un pianoforte a coda bianco in un angolo che, nell'ambiente, riesce già a suonare senza essere toccato. Insomma un capolavoro assoluto che non mi aspettavo assolutamente di riuscire ad incontrare qua nella mia Isla.







Quando arriva Ursula le ripeto in scaletta  tutti i complimenti che mi vengono a mente, le dico di quanto sia stupito della sua bravura, dall'originalità dei dettagli e per finire sancisco un "sarà un successo". Mi guarda, sorride arrossendo mi ringrazia, e rivolgendosi a Gianluca esclama: " sei passato all'altro ristorante, c'è tanta gente speriamo vada tutto bene".

L'umiltà dei più grandi vince ancora una volta. E con lei vince la piccola Ursula. Piccola e numero 1 senza discussioni.

Adesso come direbbe lei " vamos a trabajar" c'è ancora tanto da fare. ;-)....

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