Vorrei aprire un bar sulla spiaggia in Venezuela : che ne pensi?

Questa la domanda che mi sono sentito fare da moltissime persone che vogliono lasciare L’Italia e trasferirsi in Venezuela : ‘’ vorrei aprire un bar sulla spiaggia in Venezuela e vivere tranquillo, pensi sia una buona idea? Ci sono possibilità reali di riuscire ed avere successo? …’’

Nella quasi totalità dei casi ho sempre risposto che la cosa è difficile, che ormai il tempo è passato, che l’investimento da fare è un rischio perché le cifre sono alte e i regolamenti cambiano senza preavviso. Ho cercato di spiegare inoltre che da inventare c’è ben poco, che il Paese è pieno di gente che lo sa fare , che i bar sulla spiaggia sono moltissimi e ben pochi sono quelli che lavorano davvero ecc. ecc.
Poi un bel giorno in un’escursione a Morrocoy mi ritrovo in una isoletta del parco naturale e mi imbatto in quello che non ho mai raccontato e che mi ha ancora più convinto che per pensare di costruire qualcosa del genere dal nulla ci vuole un investimento tale da creare qualcosa di davvero differente, entusiasmante al punto da essere un vero e proprio neo bianco.




Il luogo dove tutto questo si è reso concreto nella mia mente è Cayo Los Juanes ; un cayo circondato di acqua trasparente e caldissima da una parte e l’oceano Atlantico dall’altra ; nel mezzo la barriera corallina che separa anche visivamente le due zone dando spazio a contrasti di colori e forze della natura davvero impressionanti. Si passa dall’azzurro di un mare sempre in movimento al celeste chiarissimo di acque tiepide e immobili della laguna : un Paradiso.
In queste acque calme yacht enormi e lussuosi pieni di belle donne e musica assordante, gente che balla e prende il sole, e ….

…. Venditori ambulanti e ristoranti mobili.


Come scusa? Si come vi ho detto. Ci siamo trovati con persone che con un ingegno davvero enorme hanno organizzato su tavole di polistirolo galleggianti veri e propri bar e ristorantini all’aperto: chi vende la semplice cocada ( bevanda preparata con latte, cocco, con e senza alcool) oppure ostriche, insalate, pesce fresco, aragosta, insalate con frutti di mare, dolci e gelati.
Ed udite, udite : pagamento contanti o con carta di credito e bancomat.


Abbiamo visto barche di legno organizzate con una griglia a bordo che cucina spiedini di pesce, filetti di pargo alla griglia ( una specie di parago), il tutto nella massima pulizia ed organizzazione.



 Si avvicinano alle barche dei turisti, ognuno con il suo prodotto in bella mostra, chiedono con gentilezza, danno i prezzi ( veramente ridicoli per noi europei ) : aragosta per due con insalata di avogado totale 6 euro.




Mentre pensavamo questo arriva il ‘’barco del Noruego’’, un vero e proprio barcone di legno da pescatori pieno di gente che balla e ride, beve e mangia pietanze preparate da un ristorantino a bordo.


Per non parlare della spiaggia. Siamo arrivati a Cayo Sombrero, a Playa Pescadores, ad altre: venditori ambulanti con le loro casse frigo ( qua si chiamano cavas), ogni tipo di cibo, bevande freddissime, gelati , dolci e le solite barche ristorantini con le loro grigliate mobili.











La domanda sorge spontanea: e qua davvero pensiamo che aspettino noi per fare un bar sulla spiaggia e avere successo?
La risposta può solo avere un ‘’lasciamo perdere’’ come risposta a meno che davvero l’investimento sia enorme e le idee completamente nuove e innovative.

Alla prossima!



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